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"STRADE DA PAURA"

Le segnalazioni di Viareggio


Ma non ci sono soltanto le forze dell'ordine e le associazioni delle vittime: anche i semplici cittadini possono fare qualcosa per rendere le strade più sicure. Grazie ai social network e alle mappe interattive, infatti, si possono segnalare i punti più pericolosi della propria città. Il progetto "Strade da paura", ad esempio, è nato da una collaborazione tra l'associazione di Viareggio "BiciAmici" e Caterina Puzello, responsabile della sezione di Lucca dell'Associazione italiana familiari e vittime della strada.

 

«Abbiamo preso in considerazione gli incidenti stradali avvenuti sul territorio di Viareggio dal 2010 al 2015 e li abbiamo collocati su una cartina interattiva - spiega la referente dell'Associazione vittime della strada di Lucca - In questo modo abbiamo ottenuto una mappa della pericolosità delle strade del nostro territorio». I risultati sono sorprendenti. «Considerando gli incidenti con feriti o danni abbiamo rilevato che esistono veri e propri punti caldi (con cinque o più incidenti) e strade particolarmente pericolose (più di 30 incidenti) - spiegano i curatori del progetto "Strade da paura" - Alcuni luoghi che istintivamente percepiamo come pericolosi, invece, non appaiono sulla mappa. Dopo esserci interrogati sulla questione chiedendo anche a ciclisti e pedoni, ci siamo resi conto che questi luoghi sono meno rappresentati perché vengono evitati».

 

Insomma, sembra quasi che più una strada o un incrocio sia percepito come pericoloso più diminuisca il rischio di incidenti, forse soltanto perché in quel punto si presta più attenzione. Da qui l'idea di aprire l'iniziativa agli utenti dei social network, che sulla pagina Facebook di "Strade da paura" o sul sito internet del progetto possono segnalare i punti più pericolosi di Viareggio.

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SARA E TUTTI GLI ALTRI

La distrazione nella nuova legge sull'omicidio stradale


Anche Sara Cavallini su trovava su una strada extraurbana quando un'Audi Q8 si è schiantata contro la sua Mini Cooper. «Avrebbe compiuto 26 anni la settimana seguente», spiega sua madre, Liliana Aguggiaro, impegnata nell'Associazione italiana familiari e vittime della strada. «Che differenza c'è - si chiede la donna -  tra chi uccide un'altra persona mentre è alla guida sotto l'effetto di alcol o droghe oppure se è distratto?».


«Perché mia figlia è diversa da chi è stato ucciso da un ubriaco? - si chiede ancora la mamma di Sara - La distrazione deve avere la stessa punizione prevista per l'alcol e per la droga. La nuova legge sull'omicidio stradale era partita in un modo ma ora, tra un passaggio e l'altro, si sono persi per strada la distrazione: ora non comporta praticamente nulla».


Il 28 ottobre scorso la Camera ha approvato il disegno di legge sul reato di omicidio stradale. Un provvedimento di cui si parla da anni, e che ora è in attesa dell'ultimo sì del Senato. Una legge, però, che è stata molto criticata dalle associazioni impegnate nel campo della sicurezza stradale, e in particolare dall'Associazione italiana familiari e vittime della strada.

DOVE AVVENGONO GLI INCIDENTI

Rettilinei e incroci i punti più a rischio


L'Istat ha rilevato anche che nel 2014 più di tre incidenti su cinque (il 63 per cento) si sono verificati nei capoluoghi di Provincia e nei centri urbani più grandi. «Considerando però anche le aree di cintura - cioè i Comuni che hanno una distanza inferiore a 20 minuti dal centro più vicino, come spiega il rapporto - si arriva al 93,1 per cento del totale dei sinistri avvenuti in Toscana nel 2014».

 

Ma i numeri non devono trarre in inganno: gli incidenti più gravi continuano ad avvenire lungo le strade extraurbane e sulle autostrade. Sui tratti toscani dell'A1 Milano-Napoli e dell'A11 Firenze Mare, infatti, si verificano oltre la metà dei decessi. Molto pericolose, dicono le statistiche dell'Istat, anche la Firenze-Pisa-Livorno e l'Aurelia, oltre ai collegamenti lungo la costa tirrenica. Proprio mentre il rapporto dell'Istat veniva presentato, l'11 novembre scorso, un architetto di 63 anni è deceduto nella diramazione fra l'autostrada A11 Firenze-Pisa Nord e la bretella Lucca-Viareggio. Lo stesso giorno a Firenze è morto un capitano dei carabinieri della Scuola marescialli di Firenze: fatale, nel suo caso, un frontale mentre era in moto.

 

E' proprio sui rettilinei che si verifica la maggior parte degli incidenti con feriti, sia sulle strade urbane che su quelle extraurbane. Molto pericolosi anche gli incroci, sia fuori che all'interno dei centri abitati.  Se si esce dalla città sono a rischio anche le curve, dove si verifica quasi il 25 per cento degli incidenti. In città invece bisogna stare più attenti alle rotonde: tra precedenze non date e stop saltati, infatti, nelle rotatorie dei centri abitati avviene il 6 per cento dei sinistri.  

 

Nella maggior parte degli incidenti stradali sono coinvolti due o più veicoli. «La tipologia più diffusa - spiega ancora il focus dell'Istat - è lo scontro frontale-laterale, seguito dal tamponamento». La più pericolosa, invece, è lo scontro frontale: le statistiche dicono che nel 2014 in Toscana ogni cento incidenti di questo tipo ci sono stati quattro morti. 

 

 

Aumentano i morti

sulle strade

L'ultimo rapporto Istat sugli incidenti stradali in Regione mostra numeri in crescita. 
Aumentano anche gli incidenti da distrazione: sotto accusa smartphone, chat
e social network.

SEMPRE PIU' DISTRATTI

Smartphone sotto accusa


Anche le forze dell'ordine sono preoccupate. «Dai nostri rilevamenti abbiamo notato un aumento della distrazione alla guida, sempre più spesso causata dall'uso di telefonini e smartphone - spiega Maurizio Gelich, comandante del Compartimento polizia stradale della Toscana -Nell'ultimo incidente mortale che abbiamo rilevato sull'A1, ad esempio, un'autovettura è piombata a 120 km orari su una coda ben segnalata, senza nemmeno un accenno di frenata». Il conducente era distratto, stava usando il cellulare.


Proprio per prevenire l'uso del telefono alla guida la polizia stradale della Toscana ha recentemente avviato dei pattugliamenti con auto civetta, che segnalano le violazioni di questo tipo alle altre volanti in servizio. «Che la distrazione causi sempre più incidenti lo si vede anche dall'aumento di quelli che noi chiamiamo 'incidenti autonomi' - spiega ancora Gelich - Si verificano quando il conducente esce di strada autonomamente, senza altre cause: sono provocati da un malore improvviso o da una distrazione».


Dai dati della polizia stradale della Toscana relativi agli incidenti che si sono verificati quest'anno si nota anche un aumento dei veicoli che percorrono contromano tratti di autostrade o superstrade. In questo caso, spiega ancora il comandante della polizia stradalde della Toscana, molto spesso si tratta di conducenti anziani. «I nostri dati relativi al 2015 sono ancora parziali, ma testimoniano un aumento della incidentalità soprattutto nella provincia di Firenze - sottolinea Gelich - sia nella viabilità autostradale che sull'Aurelia, così come sulle superstrade e sulle extraurbane principali». 




DATI IN CONTROTENDENZA

La Toscana fa peggio dell'Italia


«Adesso il dolore è di chi resta». Il sacerdote conclude l'omelia, il feretro viene portato al cimitero. Sara stava per compiere 26 anni quando è morta: l'Audi che veniva incontro alla sua Mini ha sbandato, uccidendola. Sara è una delle 3381 persone decedute nel 2014 in Italia per colpa di un incidente stradale. Un numero che a livello nazionale è diminuito rispetto all'anno precedente (-0,6 per cento) ma che invece in Toscana è cresciuto, facendo segnare un aumento dell'11,6 per cento.

 

I dati vengono dall'ultimo rapporto dell'Istat sugli incidenti stradali: dal focus diffuso a metà novembre risulta che nel 2013 c'erano stati 224 decessi sulle strade toscane. L'anno scorso, invece, i morti sono stati 250. «In controtendenza rispetto alle variazioni rilevate nell'intero Paese - spiega lo studio dell'Istituto di statistica - in Toscana si registra anche un incremento del numero di incidenti (+2,6 per cento) e dei feriti (+1,8 per cento)».

 

In tutta la Regione, infatti, nel 2014 si sono verificati 16.654 sinistri, che hanno causato il ferimento di oltre 22mila persone. Il dato peggiore si registra in provincia di Firenze: intorno al capoluogo gli incidenti sono stati più di 5300, i feriti quasi 7mila e i morti 53.

Morire di distrazione
La mappa degli incidenti stradali in Toscana di Gabriele Conta 

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I COMPORTAMENTI A RISCHIO

Le stragi del sabato sera esistono ancora


Eppure, come spiega anche il rapporto Istat sugli incidenti stradali in Toscana, la distrazione è una delle cause più frequenti degli incidenti stradali. Secondo lo studio dell'Istituto di statistica, infatti, quasi uno scontro su cinque di quelli avvenuti sulle strade extraurbane è dovuto alla guida distratta. Meno danni causano il mancato rispetto della distanza di sicurezza (13,8 per cento dei sinistri) e la velocità troppo elevata (11,3).


A pagare le conseguenze della distrazione alla guida non sono soltanto gli altri automobilisti: tra le vittime di molti incidenti ci sono anche i ciclisti e i pedoni, che nel 2014 sulle strade toscane sono stati il 22 per cento dei deceduti e il 10 per cento dei feriti. «Oltre la metà dei pedoni rimasti vittime di un incidente e oltre un terzo dei feriti sono costituti da anziani», si legge ancora nel rapporto dell'Istat. 


Da questo studio emerge anche che le stragi del sabato sera esistono ancora, anche se i numeri sono calati rispetto ai primi anni Duemila. Nel 2014, infatti, nel fine settimana si è concentrata quasi la metà degli incidenti notturni avvenuti in Toscana, che nel 45 per cento dei casi hanno provocato vittime o feriti. Il valore massimo della mortalità si è raggiunto proprio il sabato notte, con tre morti ogni cento incidenti.


Numeri confermati anche dall’associazione Sostenitori e amici della polizia stradale, che attraverso il suo osservatorio "Il Centauro" ha diffuso i dati aggiornati all'ultimo weekend di novembre 2015. «Quest'anno a livello nazionale stiamo registrando un aumento del numero complessivo dei sinistri, che sono saliti a 608 rispetto ai 591 del 2014 - spiegano i responsabili dell'associazione - Sono in aumento anche i feriti, che al 29 novembre del 2015 sono 408 contro i 397 registrati l'anno scorso». Anche le vittime sono in crescita, 20 contro 8 (+150 per cento). «Sei persone decedute nelle stragi del sabato sera avevano meno di 30 anni», spiegano ancora dall’associazione Sostenitori e amici della polizia stradale.



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